Il giardino, il terrazzo o il balcone come antidepressivi naturali

"È proprio dal lavoro in giardino che la maggior parte di noi ricava le esperienze più intime e dirette della natura riguardanti le sue gratificazioni, la sua fragilità e la sua forza". Così diceva Michael Pollan, professore all'Università della California di Berkley e autore di numerosi libri di successo come Una seconda natura (Second Nature, A gardner's education).

"Oggi più che mai abbiamo bisogno di imparare come servirci della natura senza danneggiarla", ci spiega in uno dei quattro capitoli che hanno i nomi delle quattro stagioni. 

Il giardinaggio va preso in considerazione perché, se considerato con attenzione, "può sicuramente offrire alcune belle storie e qualche buona idea". Può aiutare a non deprimersi, a pensare ad altro mentre ci si diletta (anche con fatica) a creare, a togliere e ad aspettare di nuovo che qualche altra pianta o cosa cresca, che un fiore sbocci o che un frutto maturi.

Un concetto quanto mai attuale, in un momento in cui vivere all'interno delle nostre mura domestiche, è diventata una risorsa, oltre che un dovere.

Chi ha la fortuna in questi giorni di poter disporre di uno spazio verde più o meno grande, si renderà conto di quanto si rivela indispensabile svolgere le proprie attività quotidiane il più possibile all'aria aperta, sfruttando questi primi raggi di sole che la stagionalità prevede.
 

Una ricerca condotta dall’Università di Ferrara evidenzia proprio i benefici che la luce del sole ha sull’organismo umano. I raggi del sole, infatti, stimolano determinate regioni cerebrali come l’ipotalamo che è incaricato a produrre serotonina ed endorfine, gli ormoni della felicità. Questi ormoni sono famosi perché ci attivano e migliorano il nostro stato psicofisico causandoci subito buonumore.

Quindi spazio allo smartworking all'aria aperta, ad uno spazio di riposo sul balcone o ad attività di giardinaggio, per rinforzare mente e spirito!