La cappella di S.Grato a Pagno

La cappella di S. Grato sorge sulla collina di confine fra Pagno e Revello. E la collina, dapprima montagna, che parte dal Monviso, spesso innevata e viene a perdersi, quasi scomparendo nella pianura padana, presso la Morra (Castellar).

Dalla Cappella, data la sua posizione ad un'altezza sui livello del mare di circa 646 metri, lo sguardo può spaziare su tutta la Valle Po e verso la pianura fin verso Saluzzo e Torino.

Da una copia di un documento del 25 novembre 1748 si parla della festa di S.Grato celebrata in questa Cappella ed usanze "da tempo immemorabile, secondo le notizie che si hanno dai più anziani del medesimo (luogo)".

In una delibera dell'Amministrazione Comunale di allora che constata la decadenza, sotto l'aspetto religiose, della festa, propone di eleggere S. Grato patrono del paese e rendere la sua festa di precetto.

Dando uno sguardo all'architettura alla stessa, si nota subito tre epoche successive di costruzione: il presbiterio, la navata centrale ed il porticato.

Difficile datare queste costruzioni. II presbiterio, con quei quattro contrafforti esterni, ancora ben visibili, e molto simile alla Cappella di S. Eusebio. Se sono della stessa epoca, allora il primo nucleo dell'immobile, sarebbe molto antico. Tale costruzione fa pensare ad una probabile edicola o pilone campestre, sorretto da quei quattro pilastri collegati con assi e tetto di paglia.

La navata ed il portico sono di epoca successiva.

Poi, nel 1935, su progetto del Geom. Baudo di Saluzzo fu innalzato l'attuale campanile e l'attuale sacrestia.

Lavori radicali, suggeriti, forse, dal grande interesse che la Cappella e la devozione a S. Grato incontravano. S. Colombano e il titolare della Parrocchia, S. Grato il protettore del paese. Nel 1945 la Cappella, causa la guerra è chiusa e danneggiata. Nel 1977 si sono fatti interessanti lavori attorno alla Cappella. Nel piccolo terreno di proprietà della stessa si e ricavato abbassando il crinale della collina, un discrete piazzale. Si sono costruiti due spazi per giochi di bocce. Si e allargata la strada di accesso alla Cappella, rendendola carrozzabile. Si e pure pulito il bosco antistante. Infine, nel 1988, restauri radicali alla Cappella.

Rifatto completamente il tetto. Demolito l'altare e sostituito con uno in pietra, moderno, rivolto al pubblico. Rifatto il pavimento; presbiterio, navata e sacrestia, tutto in piastrelle. Gruppo pittorico nuovo sulla parete di fondo.

(si ringrazia il Sac. Aimar Giuseppe per le notizie tratte da un suo bollettino parrocchiale del 1989)