Melle, la Villo e le sue borgate

Melle sorge a 684 m di altitudine a metà della Valle Varaita e conta circa 340 residenti; numerosissime sono le sue borgate, tra cui Boschirolo, Friddia, Rabirile, Valcurta, Villar.
Il toponimo secondo alcuni deriverebbe da miele, per un’antica attività di apicoltura; altri ritengono che derivi dalla pianta di melo, o dalla parola celtica mell che indicava un altura o poggio.

Il capoluogo del comune è detto la Villo e sorse su una piccola altura sia per prevenire le possibili inondazioni del fiume, che per sfruttare la forza idrodinamica del torrente che attraversa l'abitato e del Varaita per il funzionamento di mulini, frantoi, fucine, martinetti e dei battenderi della canapa.
L'origine di Melle risale forse al periodo che abbraccia i secoli X-XI, con l'abitato addossato a semicerchio alla base del cocuzzolo del castello, che porta tuttora il nome di Borgo Vecchio. Con lo sviluppo demografico del Basso Medio Evo le abitazioni di Melle si estesero a poco a poco anche alla regione del Paschero, ossia al pascolo pubblico non coltivato che si estendeva a est del Borgo Vecchio e sulla destra idrografica del Bial (bedale di Boschirolo). Il Paschero, raggruppato attorno al primo luogo di culto che costituiva l'antico nucleo della Chiesa Parrocchiale, veniva gradatamente a costituire il secondo rione di Melle per importanza e antichità. Un ulteriore sviluppo insediativo venne poi a formare, a sud del Paschero, un terzo rione che verrà chiamato Ruata Chesta. Con un lungo lavoro di sbancamento del tratto del Paschero in declivio sul Bedale Boschirolo venne ricavata la Piazza della Foresteria, poi chiamata Piazza dell'ala.
Tra gli edifici di maggior pregio del paese vi è la Casa dei Poveri o della Fridìa, costruzione medievale che conserva in facciata un affresco attribuito ai fratelli Biasacci. 
Sin dal Medioevo numerose furono le attività artigianali sviluppatesi a Melle, accanto all’agricoltura: nel 1368 il paese fu scelto come sede dell'unico mercato della Valle Varaita. Nel 1528 anche Venasca ottenne un mercato, e successivamente anche Sampeyre, e Melle iniziò un declino economico.
Oggi dedita ad agricoltura ed allevamento, la località è nota per latticino, il Tumin del Mel fatto con latte non scremato, “inventato” in realtà a Frassino, ma così detto perché il centro di vendita era il mercato di Melle.